venerdì 19 giugno 2015

VOGLIO ANDARE A VIVERE A... BEZZECCA!

Qualche tempo fa, navigando su Internet alla ricerca di non ricordo neanch'io bene cosa, mi sono imbattuta in un interessante articolo, pubblicato dalla rivista digitale "Environnement" nel lontano 2001 e intitolato "Ho scelto la montagna".
L'articolo, scritto dalla giornalista Nadia Gozzi, riportava le esperienze di tre persone che, ad un certo punto della loro vita, avevano deciso di lasciare la città per trasferirsi a vivere in montagna, chi in seguito ad un evento traumatico, chi per seguire il proprio compagno, chi semplicemente per garantire a sé stesso ed ai propri figli una vita migliore e a contatto con la natura, e cominciava con queste parole:
"Spesso il luogo in cui ci ritroviamo ad abitare non è quello che ci siamo scelti, ma quello in cui viviamo dalla nascita ed in cui rimaniamo per il resto della vita perché è qui che troviamo il lavoro o gli affetti. Più raramente è il luogo di cui ci siamo innamorati e che decidiamo di eleggere a nostra dimora, quello in cui abbiamo deciso di stare nonostante sia lontano dal posto di lavoro o difficilmente raggiungibile: il paesello in cui abbiamo cercato la nostra piccola tana, lontana da tutto e da tutti e magari riscaldata in inverno solo con una piccola stufa a legna che non riusciamo a sostituire per motivi affettivi..."
Benvenuti a Bezzecca!

Leggendo le storie degli intervistati ed analizzando molto bene i pro e i contro che una scelta di questo genere potrebbe presentare qualora decidessi di intraprendere la stessa strada, mi è venuto spontaneo domandarmi quali requisiti dovrebbe avere un paesino di montagna per diventare il mio paesino di montagna e di cosa non potrei fare assolutamente a meno una volta arrivata lì. La risposta l'ho avuta qualche giorno fa ed è riassumibile in una sola parola: tranquillità.
E volete sapere come, e dove, sono giunta a questa conclusione?
Passeggiando al tramonto per le viuzze semideserte di Bezzecca: un paesino grande forse quanto l'attuale quartiere di Roma in cui abito, ma dove fin da subito, fin dalla prima volta in cui l'ho visitato, mi sono sentita a casa.

Scorcio di Bezzecca al tramonto

Cos'ha di tanto speciale rispetto agli altri questo microscopico borgo circondato dai monti a neppure mezz'ora di cammino dal lago di Ledro da essersi guadagnato il podio della mia personale classifica delle "località perfette per vivere"?
Innanzitutto una biblioteca: piccolina, ordinatissima, piena zeppa di libri (parliamo di qualcosa come 40.000 volumi!), aperta tutti i giorni (esclusi la domenica ed il lunedì; gli orari esatti li trovate qui) ma soprattutto, rullo di tamburi, accessibile a turisti e residenti senza alcuna distinzione! Quante volte in vacanza avreste voluto un libro da leggere ma non avete trovato nessuna edicola o libreria che saziasse la vostra sete di lettura? Ecco, io sempre, quindi immaginate la mia faccia quando sono entrata qui dentro...

Una delle sale di lettura della biblioteca (altre foto degli interni le trovate a questo link)

Secondo poi, un museo.
Ma non uno di quei musei noiosi da cui non vedi l'ora di scappare ancor prima di metterci piede: un museo talmente piccolo, curato nei dettagli ed interessante che quasi ti dispiace lasciarlo, una volta visitati i due piani, quasi vorresti fermarti lì, ad ascoltare ancora per un po' gli appassionanti racconti della simpatica signora addetta all'accoglienza, tanto si sta bene.
Un museo dalla storia relativamente recente (è stato inaugurato nel 1992), che oltre a custodire cimeli, fotografie d'epoca, fucili, proiettili, mitragliatrici, mappe e divise risalenti al periodo risorgimentale e a quello dei due conflitti mondiali, ospita numerose testimonianze del doloroso esodo in Boemia cui la popolazione ledrense fu costretta in seguito alla dichiarazione di guerra mossa dall'Italia all'impero Austroungarico. E anche se non vi reputate dei "tipi da museo", date retta a me, fateci comunque un salto: verrete accolti con un sorriso e tornerete a casa con la consapevolezza di aver conosciuto un pezzettino di storia in più rispetto a quella che siamo abituati a leggere sui libri di scuola.

Benvenuti al Museo Garibaldino!

Terza cosa, non una ma ben tre chiese:
- una grandissima, ubicata nella piazza principale del paese e dedicata ai Santi Stefano e Lorenzo, forse un po' troppo moderna per i miei gusti (la sua costruzione è infatti databile tra il 1857 ed il 1859) ma comunque meritevole di una visita. Se ci andate, oltre ad ammirarne gli affreschi, soffermate la vostra attenzione sui 23 splendidi medaglioni scolpiti in legno di noce posizionati sopra gli stalli del coro, realizzati in ben dieci anni di lavoro dall'intagliatore di Lenzumo Isidoro Segalla: rimarrete a bocca aperta.

La parrocchiale intitolata ai Santi Stefano e Lorenzo, nel cuore del centro storico di Bezzecca

- una più piccola, situata sulla sommità dello storico Colle di Santo Stefano (da cui prende il nome) ed edificata addirittura nel 1521, oggi meta di pellegrinaggio per chiunque desideri visitare la tomba dei caduti della battaglia del 1866 e della prima guerra mondiale. A darvi il benvenuto al suo esterno, un cannone utilizzato dalle truppe italiane durante la prima guerra mondiale; al suo interno, una bella Via Crucis ed un emozionante "Monumento al Fante Caduto".

"Monumento al Fante Caduto" all'interno della chiesetta di Santo Stefano

- una minuscola, denominata Santa Lucia "in pratis" e risalente alla prima metà del XIV secolo, raggiungibile uscendo da Bezzecca e proseguendo verso Tiarno di Sotto lungo la strada che anticamente univa le due località. Articolata in un'unica navata e sormontata da un singolare campaniletto arancione, fu occupata nel 1866 dalle truppe garibaldine, per essere sottoposta negli anni a seguire a diversi interventi di restauro, il più importante dei quali, avvenuto nel 1998, ha riportato alla luce interessanti affreschi goticizzanti, considerati, dopo i reperti rinvenuti nell'area palafitticola di Molina, le testimonianze artistiche più antiche della valle.

Chiesetta di Santa Lucia in pratis (fuori Bezzecca)

Quarto punto da non sottovalutare, una pista ciclabile degna di questo nome.
Che vabbé che il Trentino è una delle regioni più bike-friendly d'Italia, e che praticamente ogni sua valle è attraversata da chilometri e chilometri di sentieri ciclopedonali, ma vi assicuro che per una come me abituata alle "splendide" ciclabili romane, pedalare lungo un viale alberato perfettamente asfaltato, costeggiando chiesette centenarie e deliziose abitazioni immerse nel verde, è quasi un'esperienza paranormale. Se poi questo viale conduce, svoltando a sinistra ad un lago azzurrissimo (quello di Ledro) e svoltando a destra ad una riserva naturale con tanto di laghetto ricoperto da ninfee (quello d'Ampola), bé, ditemi voi se non vale la pena faticare un po'.

Un tratto della ciclabile che collega Bezzecca al Lago di Ledro

Quinta e ultima cosa, un distributore automatico di latte.
Non di succhi di frutta, bevande gassate o bottigliette d'acqua: proprio di latte.
Posizionato lì, in Piazza Garibaldi, a pochi passi dal Museo Garibaldino e dalla parrocchiale, con la sua bella casetta di legno a fargli da cornice e una mucca gigante a guardargli le spalle, come se nulla fosse. Tu giri l'angolo, magari di ritorno da una faticosissima scarpinata in bici, e sbam, te lo ritrovi davanti; e sei combattuta se fartene un bicchierone, perché il cartello dice "prodotto da consumarsi solo dopo bollitura", ma tu non ce la fai, è più forte di te, DEVI assaggiarlo! Così cominci a frugare nel marsupio, inserisci i tuoi bravi 10 centesimi, che tradotti in latte significano quasi un bicchiere intero, schiacci il pulsante e via: quando si dice la bontà!

Distributore automatico di latte crudo a Bezzecca

E se ancora non foste soddisfatti, sappiate che qui troverete anche:
- fontane dall'acqua freschissima e dalle forme più curiose,
- casine colorate con giardini super fioriti,
- vicoli e piazze dai nomi altisonanti,
- un ufficio postale in miniatura,
- negozietti di prodotti tipici sparsi qua e là,
- panchine romantiche da cui osservare il tramonto,
- tanto, ma tanto verde!
Capito ora perché voglio andare a vivere a Bezzecca?

Veduta di Bezzecca; la famosa Piazza Obbedisco; una fontana curiosa

15 commenti:

  1. Che meraviglia. Adoro la Valle d'Aosta ma non conoscevo Bezzecca. .spero di rimediare presto☺

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    1. Se non ci sei mai stata te lo straconsiglio: sarà pure un paesino minuscolo, ma di cose da fare e da vedere ce ne sono tantissime! ;-)

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    2. Ciao! Bezzecca è in Trentino, non in valle d'Aosta...

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    3. Penso sia stata una svista, dovuta al fatto che l'articolo da cui ho estrapolato l'introduzione a questo post sia dedicata proprio alla Val d'Aosta ;-) Grazie per la precisazione comunque!

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  2. Io ci vado da vent'anni e il mio sogno è andare a vivere li con la mia famiglia ogni volta che vado via una parte di me rimane li. IO SONO PROPRIO LEDRO DIPENDENTE

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    1. Ahahahah ti capisco benissimo! Impossibile dimenticare quei paesaggi, ti entrano proprio nel cuore! ;-)

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  3. Ci credi che una mia amica di scuola è di Bezzecca? All'epoca che internet non c'era o si usava ancora poco, non sai quante cartoline ci siamo mandate: ne ho tantissime di Bezzecca e della Val di Ledro!

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    1. Veramente??? Sarei curiosa di vederle, adoro le cartoline! ;-) Comunque se non sei mai stata a Bezzecca, ti consiglio di visitarla in questi giorni: hanno allestito per le stradine del centro un mercatino natalizio molto bello dedicato alla figura del gigante Bernardo Gigli (ne ho parlato anche qui sul blog!)... peccato abitare così lontana, mi sarebbe piaciuto tantissimo andarci :-(

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    2. Immagino! Sotto Natale molti paesini di montagna sono un incanto (poi se c'è la neve ...) :)

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  4. Buonasera, vorrei trascorre una settimana di vacanza a luglio al lago di ledro e ho trovato una struttura che mi piace proprio a Bezzecca ma dal lunedì al venerdì sono senza macchina poi nell'weekend mi raggiunge il mio compagno con la macchina.La mia domanda è: ci sono passeggiate da fare nei dintorni di bezzecca anche senza avere la macchina?grazie mille

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    1. Ciao! Se ami passeggiare credo che Bezzecca sia il luogo giusto per te: oltre a distare appena mezzora di cammino dal lago di Ledro, infatti, il paese è ottimamente collegato anche alle altre località della valle, che puoi raggiungere comodamente sia a piedi che in bicicletta, o volendo in autobus se non ti va di faticare (le corse sono molto frequenti e puntuali!). In più, partendo direttamente dalla sua piazza principale (quella dove c'è la chiesa, per dirti), ci sono un sacco di passeggiate da fare, quindi direi che sì, pur non avendo la macchina avrai di che divertirti! Se hai qualche curiosità più specifica comunque chiedi pure, sono a tua disposizione ;-)

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  5. Io abito a Bezzecca, proprio davanti alla biblioteca e mo ha fatto molto piacere leggere questo articolo, molto curato e frizzante :)

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    1. Davvero abiti lì, Silvia??? Sei fortunata, allora! Sono contenta ti sia piaciuto l'articolo, fa sempre piacere ricevere complimenti da persone che ci vivono, nei posti di cui parlo :-) Ho visto che anche tu curi un blog (mi sono permessa di dare una sbirciatina... spero non ti dispiaccia!) e volevo rassicurarti su una cosa: non sei la sola ad avere la mania di collezionare segnalibri, ci sono anch'io! ;-) Buona giornata e grazie di nuovo per le tue belle parole :-)

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