sabato 6 giugno 2015

QUANDO I DINOSAURI DOMINAVANO LA TERRA (ANZI LA SAPIENZA!)

Premessa: il post di oggi non parla né di montagna né di escursioni. Parla di dinosauri, di sogni (finalmente) realizzati e di piccoli momenti di perfetta felicità. 

Benvenuti al Museo di Paleontologia della Sapienza!

Sabato scorso, dopo mesi e mesi che me lo ripromettevo e ad un giorno esatto dal suo definitivo smantellamento, ho deciso di farmi un regalo e visitare la mostra "Dinosauri in carne e ossa". Ho pensato a lungo se valesse veramente la pena andarci (talmente a lungo che ho rischiato di non vederla proprio), uno perché il costo del biglietto (ben 10 €) mi sembrava un po' altino per un'esposizione del genere, due perché avevo paura di rimanere delusa.

Allosaurus, a sinistra, vs. Diplodocus, a destra (© Dinosauri in carne e ossa)

Poi sono arrivata lì, emozionata come neppure il primo giorno di scuola (stavo per incontrare gli idoli della mia infanzia, cacchio!), ho varcato i cancelli dell'Università La Sapienza e... sbam! Meraviglia della meraviglie! Due giganteschi bestioni mi hanno dato il loro caloroso benvenuto nel Dipartimento di Scienze della Terra, che oltre al piccolo Museo di Paleontologia dove è allestita la prima parte della mostra, ospita anche il Museo di Geologia e lo strabiliante Museo di Mineralogia (una vera chicca per gli appassionati del genere).

Ciò che resta dello scheletro di un Mammuthus chosarichus

Per chi come me è cresciuto sognando di trasferirsi, da grande, ad Isla Nublar, l'isola al largo della Costa Rica scelta da Spielberg come ambientazione per il suo Jurassic Park, trovarsi di fronte alle ricostruzioni a grandezza naturale di un Diplodocus e di un Allosaurus, poterle accarezzare (ecco, questo in realtà non si poteva fare, ma ho visto dei bambini che lo facevano e non ho resistito...), o solo semplicemente fotografare, è un po' come vedere il sogno della propria vita realizzarsi: non ha prezzo.

Il dolcissimo commento lasciato da un bimbo dopo la visita alla mostra (© Dinosauri in carne e ossa)

Quando si scopre poi che la maggior parte dei reperti esposti all'interno del museo è stata rinvenuta a Roma o in aree ad essa relativamente limitrofe, e che sarebbe quindi bastato, che so, nascere qualche milione di anni prima per incontrarli a spasso sulla Tiburtina (Dio se non avrei dato qualunque cosa da piccola purché avvenisse!), come si fa a non rimanere a bocca aperta? No dico, COME SI FA?

Scheletro di Allosaurus fragilis

Se il Museo di Paleontologia stupisce, nonostante le sue dimensioni abbastanza ridotte (è visitabile, volendosi allargare, in una quindicina di minuti), per la cura e la chiarezza espositiva con cui sono presentati fossili e reperti,  è però seguendo le impronte rosse che conducono all'esterno dell'edificio che viene davvero il bello.

Uno degli splendidi pannelli esplicativi posizionati all'interno dell'Orto Botanico

Qualche centinaio di metri tra palazzoni di cemento e statue di antiche divinità romane, e ad accoglierci facendo capolino dalla recinzione del giardino sperimentale del Dipartimento di Biologia è infatti un minacciosissimo Tyrannosaurus rex, che con le fauci spalancate sembra quasi voler sfidare gli incauti passanti a "conoscere" gli altri ospiti del parco, una ventina tra dinosauri e mammiferi realizzati in scala reale da un gruppo tutto italiano di paleontologi, illustratori, scultori e artigiani, sotto la supervisione di un autorevole comitato scientifico composto, tra gli altri, dal celebre John “Jack” Horner (paleontologo, ispiratore e consulente scientifico del film Jurassic Park nonché Presidente Onorario di A.P.P.I.).

Bubu... settete!

Oltrepassato il cancello d'ingresso dell'Orto Botanico, qualunque direzione voi prendiate, da qualunque parte voi guardiate, se amate i dinosauri io vi avviso: non vorrete più andare via. Vi sentirete a casa. Persino passeggiare all'ombra di un imponente Mammut vi sembrerà la cosa più naturale di questo mondo (io devo ancora riprendermi dall'emozione).

Ricostruzione del Mammuthus primigenius

Per non parlare dell'espressione inebetita che sono sicura si stamperà sul vostro volto quando, girando l'angolo, vi ritroverete di fronte un magnifico esemplare di Parasaurolophus walkeri, elegantissimo con la sua enorme cresta tubolare ed il suo manto simil-pitonato (che bello, che bello, che bellooooo!)...

Un bel primo piano del Parasaurolophus walkeri

... che dire poi di lui, l'artiglio terribile del Cretacico Inferiore, il dinosauro che ho sempre sognato di avere in casa, una bestiolina che poteva raggiungere i 3,4 metri di lunghezza e che come ilVelociraptor (di cui è parente) aveva il corpo ricoperto di piume: il Deinonychus antirrhopus. Davvero impressionanti la maniacalità e la perfezione con cui sono state realizzate le pieghe della pelle e con cui si è riusciti a rendere l'intensità dello sguardo di questo lucertolone preistorico (un applauso all'azienda veneta Geomodel): se lo incontraste di notte non vi spaventerebbe a morte? (però è carino, dai!)

Il terribile Deinonychus antirrhopus

Ancora pochi passi ed eccolo, l'unico, incontrastato, re dei dinosauri: il voracissimoTyrannosaurus rex, talmente indaffarato a sorvegliare la carcassa di un poveroTriceratops horridus da non accorgersi dell'orda di ragazzini urlanti che hanno scavalcato le transenne per farsi fotografare ai suoi piedi.
Giuro che sarei rimasta ore ed ore così, a guardarlo estasiata e anche un po' innamorata, se solo la simpatica bigliettaia non mi avesse insistentemente ricordato, vedendomi fare il giro del parco tipo dieci volte, che "la mostra sta per chiudere, cominci ad avvicinarsi all'uscita...". Ma che modi! E che insensibilità! 
Però che figata deve essere lavorare in un parco di dinosauri? Appena scopro la prossima città in cui la mostra verrà allestita, corro a candidarmi!

Non disturbare il can... ehm, il dinosauro che dorme...

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO:

La mostra "Dinosauri in carne e ossa" ha ufficialmente chiuso i battenti il 31 maggio scorso; dopo mesi di esposizione alla Sapienza, questi simpatici rettili preistorici hanno fatto le valigie e se ne sono andati. 
Se non siete riusciti a vederli, o vi sarebbe piaciuto farlo ma non ne avete avuto il tempo, vi svelo però un segreto: Allosauro, Spinosauro, Tyrannosauro e Co. non hanno ancora lasciato la capitale, si sono semplicemente trasferiti. Dove? Al Centro Commerciale Roma Est, dove saranno ammirabili gratuitamente da oggi fino al prossimo 20 giugno. Un ottimo motivo per cominciare ad amare lo shopping! ;-)

Il bradipo gigante vi aspetta a Roma Est... ma mi raccomando fate con calma, c'è posto
per tutti!

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