Qualche tempo fa, navigando su Internet alla ricerca di non ricordo neanch'io bene cosa, mi sono imbattuta in un interessante articolo, pubblicato dalla rivista digitale "Environnement" nel lontano 2001 e intitolato "Ho scelto la montagna".
L'articolo, scritto dalla giornalista Nadia Gozzi, riportava le esperienze di tre persone che, ad un certo punto della loro vita, avevano deciso di lasciare la città per trasferirsi a vivere in montagna, chi in seguito ad un evento traumatico, chi per seguire il proprio compagno, chi semplicemente per garantire a sé stesso ed ai propri figli una vita migliore e a contatto con la natura, e cominciava con queste parole:
"Spesso il luogo in cui ci ritroviamo ad abitare non è quello che ci siamo scelti, ma quello in cui viviamo dalla nascita ed in cui rimaniamo per il resto della vita perché è qui che troviamo il lavoro o gli affetti. Più raramente è il luogo di cui ci siamo innamorati e che decidiamo di eleggere a nostra dimora, quello in cui abbiamo deciso di stare nonostante sia lontano dal posto di lavoro o difficilmente raggiungibile: il paesello in cui abbiamo cercato la nostra piccola tana, lontana da tutto e da tutti e magari riscaldata in inverno solo con una piccola stufa a legna che non riusciamo a sostituire per motivi affettivi..."