Oltre che per il suo magnifico lago e le infinite possibilità di escursioni e passeggiate che ha da offrire ai suoi visitatori, la Valle di Ledro è conosciuta anche per l'immenso groviglio di sentieri ciclopedonali che si srotola lungo tutto il suo territorio, attraversandone alcune delle località più caratteristiche e regalando a quanti li percorrono scorci naturali di ineguagliabile bellezza.
Due percorsi in particolare consentono di addentrarsi nel cuore della valle costeggiando piccoli borghi montani distanti l'uno dall'altro appena una manciata di chilometri: quello che da Molina di Ledro conduce a Riva del Garda percorrendo la storica Strada del Ponale, che vi descriverò in un post a parte, e quello che collega Pieve di Ledro al suggestivo Lago d'Ampola, di cui voglio invece parlarvi oggi.
Due percorsi in particolare consentono di addentrarsi nel cuore della valle costeggiando piccoli borghi montani distanti l'uno dall'altro appena una manciata di chilometri: quello che da Molina di Ledro conduce a Riva del Garda percorrendo la storica Strada del Ponale, che vi descriverò in un post a parte, e quello che collega Pieve di Ledro al suggestivo Lago d'Ampola, di cui voglio invece parlarvi oggi.
Percorribile, come dice il nome stesso, sia a piedi che in bicicletta, la ciclopedonale della Valle di Ledro ha inizio alle spalle della Coop di Pieve, non presenta alcuna difficoltà, svolgendosi in prevalenza su stradine secondarie asfaltate e solo per brevi tratti su strade a traffico promiscuo, e si sviluppa per una lunghezza complessiva di 18 km (a/r) con un dislivello pari a poco più di 100 metri.
A chi volesse intraprendere il percorso partendo da Mezzolago, accogliente paesino situato a circa 2,5 km di distanza da Pieve di Ledro, consiglio di lasciare la propria auto o nell'ampio parcheggio adiacente all'Hotel Mezzolago (a pagamento) o in quello più piccolo posizionato a pochi passi dalla quattrocentesca chiesa di San Michele Arcangelo (completamente gratuito), dopodiché non bisognerà far altro che avviarsi lungo il comodo sentiero lungolago per raggiungere in circa 10 minuti (20 se decidete di farvela a piedi) il punto di partenza della ciclabile.
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Il tratto della ciclabile che collega Mezzolago a Pieve di Ledro; sullo sfondo, l'Hotel Lido |
Superato il grazioso abitato di Bezzecca, la cui fama è legata non soltanto alla sanguinosa battaglia svoltasi il 21 luglio 1866 tra artiglieria italiana ed esercito asburgico, ma pure al fatto di aver dato i natali al gigante Bernardo Gigli, il percorso prosegue quindi tra campi coltivati ed aziende agricole con caprette al pascolo fino a raggiungere un bivio, al centro del quale si erge la minuscola chiesa di Santa Lucia "in pratis", vero e proprio gioiellino architettonico impreziosito da affreschi e graffiti risalenti ad un periodo compreso tra XIV e XIX secolo.
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La chiesetta di Santa Lucia "in pratis" |
Menzionato per la prima volta nel testamento di un vescovo vissuto nel X secolo, Tiarno di Sotto affonda in realtà le sue origini in un'epoca molto più remota, come confermato dalle interessanti scoperte archeologiche avvenute sia in località Castello, dove sono stati riportati alla luce alcuni grandi massi lavorati disposti a recinto appartenenti ad un piccolo villaggio fortificato di età preistorica, sia lungo la via detta de Cèches, dove è stata invece rinvenuta una necropoli con sepolture databili dall'età del Ferro alla prima età imperiale.
Monumento principale del paese è la maestosa parrocchiale dedicata a San Bartolomeo, edificata da maestranze locali tra il 1860 ed il 1862 ed utilizzata come ospedale militare durante la guerra garibaldina del 1866, al cui interno sono conservati un meraviglioso polittico risalente alla scuola veneta del Tintoretto, quattro tele del pittore veronese Domenico Zorzi e diversi mosaici fiorentini di epoca seicentesca.
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Veduta di Tiarno di Sotto e della sua chiesa dal sentiero ciclopedonale |
Affacciata su una bella piazzetta con panchine e sovrastata da un imponente campanile in pietra, che con i suoi 72 metri si è aggiudicato il secondo posto nella classifica delle torri campanarie più alte del Trentino (e a giudicare dalla cifra spesa per la sua realizzazione, ben 54.000 fiorini, io lo aggiungerei anche in quella delle più costose!), la chiesa di San Bartolomeo non è l'unica attrazione di Tiarno di Sotto: seguendo la strada che costeggia l'edificio (via Garibaldi), è infatti possibile raggiungere il punto di partenza di diverse escursioni, alcune più lunghe, come quelle al suggestivo ponte romano di Croina o alla quattrocentesca chiesetta di San Giorgio, e altre più brevi, come quella alla spettacolare cascata del Gorg d'Abiss, un piccolo ma affascinante salto d'acqua scavato nella roccia nel corso dei secoli perfetto per una pausa rinfrescante prima di rimettersi in viaggio alla volta di Tiarno di Sopra, ultimo paesino situato lungo il corso della nostra ciclabile.
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Scorcio di Tiarno di Sopra |
Situato al culmine della Valle di Ledro, di cui costituisce l'ultima località venendo da Riva del Garda e la prima venendo da Storo (piccolo comune della Valle del Chiese), Tiarno di Sopra sorge ad un'altitudine di circa 750 metri s.l.m. ed è attraversato dal pacifico Rio delle Sacche, che ne divide in due l'abitato.
Gravemente danneggiato nel corso del primo conflitto mondiale, anche questo grazioso paesino conserva diversi esempi di abitazioni nobiliari, prima fra tutte la cosiddetta "Casa Oliari", dimora di una famiglia di mercanti di origine veneta stabilitasi in Valle di Ledro sul finire del Cinquecento. Antichissima, e risalente addirittura al X secolo, è invece la chiesa dedicata ai SS. Pietro e Paolo, al cui interno sono custoditi una meravigliosa tela dipinta da Andrea Vicentino ed uno splendido altare in marmo nero realizzato nel 1641 su commissione dei fratelli veneziani Sala.![]() |
Abitazioni mercantili a Tiarno di Sopra; sulla sinistra, la famosa Casa Oliari |
Visitato il centro storico di Tiarno di Sopra ed imboccata nuovamente la ciclabile, l'itinerario prosegue ancora per un po' tra villette fiorite e piccole falegnamerie brulicanti di operai, per concludersi dopo circa 2 km in prossimità di un bel ponte moderno, oltrepassato il quale l'asfalto lascia spazio ad un sentierino nel bosco terminante proprio di fronte al Centro Visitatori del Lago d'Ampola.
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Ponte moderno in prossimità del Biotopo |
Curatissimo nei dettagli, ed allestito in maniera tale da catturare l'attenzione dei suoi visitatori (soprattutto di quelli più piccoli!), coinvolgendoli in alcune semplici attività legate alla scoperta delle specie floreali e dei curiosi animaletti che popolano il biotopo, Beati come rane su una foglia di ninfea, questo il nome dell'edificio, è il punto di partenza di un affascinante percorso che, snodandosi tra pontili galleggianti e passerelle sospese sul filo dell'acqua, consente di immergersi a 360 gradi in uno degli ambienti umidi più straordinari di tutto il Trentino occidentale.
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Il Centro Visitatori "Beati come rane su una foglia di ninfea" |
Ma quando si formò il Lago d'Ampola e perché è così interessante?
Anche se ad una prima occhiata non si direbbe, per rintracciare le origini di questo minuscolo bacino lacustre dobbiamo fare un salto indietro nel tempo di migliaia di anni, quando l'Europa e gli altri continenti furono interessati dalla cosiddetta glaciazione di Würm, un abbassamento generalizzato della temperatura terrestre in seguito al quale l'estremità orientale della Valle di Ledro si ritrovò sommersa da detriti e altri materiali trasportati dai ghiacciai e l'enorme specchio d'acqua che fino a quel momento si era esteso da Molina di Ledro al passo d'Ampola finì con l'essere diviso in due laghi più piccoli, quello di Ledro e quello, per l'appunto, d'Ampola.
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Passerella sul lago d'Ampola |
Non soltanto pesci e anfibi, ma anche volpi, toporagni, bisce e germani reali vivono qui, perfettamente a loro agio in un ambiente che, mentre in estate appare ricoperto da un meraviglioso tappeto di ninfee e canne palustri, durante i mesi invernali si nasconde, fino a scomparire, sotto uno spesso, bianchissimo strato di ghiaccio.
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Durante i mesi estivi, il laghetto si presenta così, ricoperto da un meraviglioso tappeto di ninfee |
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Cartello esplicativo posto lungo il percorso di visita al biotopo |
INFORMAZIONI PRATICHE:
Il Biotopo del Lago d'Ampola si trova a Tiarno di Sopra (TN) lungo la Strada Statale 240 ed è visitabile liberamente tutti i giorni dell'anno; il Centro Visitatori, invece, è aperto da maggio a settembre, dal martedì al sabato, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 (giorno di chiusura: lunedì) con ingresso gratuito. Per maggiori informazioni su laboratori ed altre attività in programma durante i mesi estivi, scrivete a info@vallediledro.com.
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