Voglio svelarvi un segreto: in Val di Non non ci sono soltanto mele.
Ci sono escursioni meravigliose da fare, delizie gastronomiche da assaggiare, borghi da cartolina da visitare... Insomma, un sacco di cosine belle di cui parlarvi!
Siccome però elencare tutto in uno stesso post sarebbe impossibile, ho deciso di iniziare raccontandovi qualche curiosità su una delle località più rinomate di questa meravigliosa vallata del Trentino occidentale, un paesino talmente verde e talmente all'avanguardia dal punto di vista energetico, da essersi guadagnato qualche anno fa il riconoscimento di "Comune 100% Rinnovabile".
Pronti a scoprire Fondo fino in fondo? Allora via, cominciamo! 😉
Benvenuti a Fondo! |
Capoluogo dell'Alta Anaunia (così era chiamato, al tempo dei Romani, il territorio della Val di Non oggi delimitato dal corso del torrente Novella a nord, dal Passo della Mendola ad est e dal piccolo villaggio di Salter a sud), l'abitato di Fondo sorge ad un'altitudine di 982 metri s.l.m. ed è raggiungibile da Trento percorrendo l'A22 sino allo svincolo San Michele all'Adige/Mezzocorona, da cui dista appena 37 km.
Conosciuto per ospitare, da oltre 40 anni, la famosa Ciaspolada, caratteristica corsa su neve che richiama ad ogni edizione atleti e spettatori da qualsiasi parte d'Europa, per rintracciare le origini di questo incantevole borgo trentino bisogna fare un salto indietro nel tempo di diversi millenni, come dimostrano i tanti reperti - rinvenuti in zona e risalenti all'Età del Bronzo - esposti presso alcuni dei musei più importanti della regione; è tuttavia al periodo medievale che appartiene la maggior parte delle testimonianze artistiche ammirabili passeggiando per le stradine di Fondo, primi fra tutti gli splendidi affreschi votivi sparsi qua e là sulle pareti esterne delle sue abitazioni più vecchie, databili tra XV e XVI secolo e dedicati a San Giacomo e ad altri santi venerati dagli antichi abitanti del luogo.
Un bellissimo affresco cinquecentesco, ammirabile lungo via Mazzini, raffigurante la Madonna tra i Santi Antonio Abate, Leonardo e Vigilio Vescovo di Trento |
Ancora più antica, e proprio per questo meritevole di una visita, è la parrocchiale intitolata a San Martino: un edificio maestoso, terzo in ordine di grandezza di tutta la diocesi (lo precedono solo il Duomo di Trento e la chiesa del SS. Redentore a Levico), visibile da ogni punto del paese grazie al suo svettante campanile, il cui concerto campanario è considerato il più intonato della valle.
Decisamente più moderna è invece l'enorme teca in vetro posizionata al centro della coloratissima Piazza San Giovanni, contenente una curiosa struttura a torre munita di ingranaggi dall'aspetto e dal funzionamento alquanto misteriosi: io ci ho messo un po' a capire di cosa si trattasse, e voi? Riuscireste a dire cos'è senza leggerne prima la storia? Il guanto è lanciato!
Decisamente più moderna è invece l'enorme teca in vetro posizionata al centro della coloratissima Piazza San Giovanni, contenente una curiosa struttura a torre munita di ingranaggi dall'aspetto e dal funzionamento alquanto misteriosi: io ci ho messo un po' a capire di cosa si trattasse, e voi? Riuscireste a dire cos'è senza leggerne prima la storia? Il guanto è lanciato!
Oltre che all'innegabile ricchezza culturale, artistica, architettonica e, aggiungerei io, anche un po' ingegneristica che ne caratterizza l'abitato, se c'è una cosa a cui Fondo deve la sua fama sono sicuramente le bellezze naturali che fanno da cornice al suo ordinatissimo centro storico. Una delle attrattive maggiori di questo grazioso paesino immerso nel verde è costituita infatti dalla possibilità di intraprendere, a piedi o in bicicletta, semplicemente partendo dalla sua piazza principale (Piazza San Giovanni), tutta una serie di escursioni e passeggiate alla scoperta di canyon, torrenti sotterranei, cascatelle, laghi verde smeraldo, castelli abbandonati, vecchi mulini in disuso e chi più ne ha più ne metta.
Ecco dunque sei posticini assolutamente imperdibili per chi visita l'Alta Val di Non, raggiungibili in talmente poco tempo e con talmente poco sforzo fisico che anche i più pigri o i meno allenati mi ringrazieranno per averglieli fatti scoprire!
Ecco dunque sei posticini assolutamente imperdibili per chi visita l'Alta Val di Non, raggiungibili in talmente poco tempo e con talmente poco sforzo fisico che anche i più pigri o i meno allenati mi ringrazieranno per averglieli fatti scoprire!
Mappa di Fondo |
1) Il Doss Sedrena e il colle di Santa Lucia
Allontanandosi dalla piazza principale di Fondo e seguendo le indicazioni per il parco giochi, è possibile raggiungere in neppure 5 minuti di cammino il cimitero del paese, da cui si dipartono due brevissimi sentieri, uno nel bosco e uno su strada asfaltata, che conducono rispettivamente al Doss Sedrena, in cima al quale svetta una croce votiva posizionata dagli antichi abitanti del paese in segno di fede, e al colle di Santa Lucia, dove sorge invece, circondata da un boschetto di conifere, l'omonima, minuscola, cappella.
Edificata nel XIV secolo là dove un tempo si trovava un castello medievale (di Santa Lucia per l'appunto) e definita in una lapide incastonata nel muro "specula d'Anaunia" (dal latino specula, ovvero osservatorio, vedetta), la chiesetta di Santa Lucia è decorata sia internamente che esternamente da preziosi affreschi trecenteschi, tra cui spiccano il ciclo delle Storie della Santa, dipinto sulla navata ed attribuito al Mastro della Madonna di Castelbarco, ed il San Cristoforo e la Crocefissione visibili su una delle pareti esterne dell'edificio, opera del famoso, almeno in questa zona del Trentino, Maestro di Sommacampagna. Per maggiori informazioni su giorni e orari d'apertura scrivete a: cultura.sociale@fondo.it.
La chiesetta di Santa Lucia e i suoi affreschi |
2) Il castello che non ti aspetti: Castel Malosco
Situato a metà strada tra l'abitato di Fondo e quello di Malosco, in una posizione strategica per il controllo delle due strade che conducono, rispettivamente, al Passo della Mendola e al Passo delle Palade, Castel Malosco è una delle dimore storiche meno conosciute ma al tempo stesso più interessanti dell'intera Val di Non.
Edificato nei primi decenni dell'XI secolo, appartenne ai nobili de' Malosco fino al 1512, quando la famiglia si estinse ed il nuovo proprietario, il vescovo Giorgio di Neideck, decise di affidarne la gestione al fratello Eustachio. Acquistato nel 1576 dal conte Girolamo Guarienti che ne rivoluzionò completamente la struttura, il castello passò quindi sotto il controllo austriaco nel 1803, per divenire negli anni successivi sede di uffici di vario genere (non ultimo quello giudiziario).
Inaccessibile al pubblico per motivi di sicurezza, nonostante la Provincia di Trento abbia espresso in più di un'occasione la volontà di riportarlo ai suoi antichi fasti, fu proprio all'interno di questo piccolo gioiellino medievale che nacque, nel marzo del 1892, il pittore futurista Fortunato Depero: ma quanto sarebbe bello trasformarne le sale principali in un museo a tema, in modo tale da valorizzare e non lasciare cadere in rovina un edificio che ha così tanto da raccontare?
Scorcio di Castel Malosco |
3) Il canyon Rio Sass e la "Passeggiata del burrone"
Trascorrere una vacanza in Val di Non e non visitare il Canyon Rio Sass è un po' come abitare a Roma e non aver mai visto dal vivo la Cappella Sistina (ogni riferimento a cose e/o persone è puramente casuale). Ecco perché la prima cosa che vi consiglio di fare non appena arrivati a Fondo è CATAPULTARVI in Piazza San Giovanni e prenotare presso la "Cooperativa Smeraldo" la vostra visita a questa meraviglia sotterranea: anche se giornaliere, le escursioni guidate prevedono infatti un numero massimo di partecipanti piuttosto limitato, raggiunto il quale si viene spostati automaticamente ai turni di visita successivi (per informazioni più dettagliate su costi e orari, comunque, potete consultare questo link).
Ma di cosa si tratta di preciso? Di un affascinante percorso alla scoperta del canyon che taglia in due il centro storico del paese, una vera e propria immersione nel cuore della roccia, resa possibile da una serie di passerelle e scalinate metalliche grazie alle quali addentrarsi in un ambiente unico e selvaggio, modellato nel corso dei millenni dallo scorrere impetuoso del Rio Sass e reso ancor più suggestivo da cascate d'acqua, muschi colorati e incredibili giochi di luce.
Indicazioni per il Canyon del Rio Sass in prossimità del Lago Smeraldo |
Se poi, per una qualunque ragione, non ve la sentiste di avventurarvi 150 metri al di sotto del livello stradale, ma voleste comunque vivere l'esperienza di camminare in un canyon, una valida alternativa potrebbe essere quella di percorrere la più breve ma altrettanto affascinante "Passeggiata del burrone", angusta forra lunga 300 metri e profonda 60 che collega la chiesa del paese al piccolo Lago Smeraldo.
Anche in questo caso, il percorso ha inizio a pochi passi dalla parrocchiale di San Martino e si svolge in parte su terra battuta ed in parte su comodi ponticelli in legno; lungo il sentiero, incastonato tra vertiginose pareti di roccia, è possibile ammirare un vecchio lavatoio ancora funzionante ed un antico mulino, mentre alzando gli occhi al cielo a catturare l'attenzione sono i ruderi del ponte romano che collegava le due sponde del torrente prima che venissero edificate le case circostanti. Il tutto guidati dal frastuono dell'acqua che scorre impetuosa sotto i nostri piedi, accompagnandoci tra marmitte dei giganti, stalagmiti e massi erratici sospesi nel vuoto, fino alla piccola cascata che sgorga dalla diga artificiale costruita negli anni Sessanta.
Antico mulino ammirabile a circa metà dell'affascinante "Passeggiata del Burrone" |
4) Il Lago Smeraldo
Punto d'arrivo della Passeggiata del Burrone, il Lago Smeraldo è un piccolo bacino artificiale balneabile realizzato nel 1965 sbarrando il corso del Rio Fondo.
Completamente immerso nel verde, è costeggiato per tutto il suo perimetro da un sentierino abbastanza stretto percorribile sia a piedi che in bicicletta, sul quale si affacciano un ampio parcheggio libero, due caratteristici ristoranti (il Ristorante Lago Smeraldo e la Pizzeria Al Folon) e tante comode panchine perfette per una sosta contemplativa di questa perla incastonata tra le montagne.
Il Lago Smeraldo |
5) L'Orto Botanico
Una volta esplorati i dintorni del lago, un ottimo modo per ammirarlo dall'alto è quello di incamminarsi lungo il sentiero in lieve salita che, partendo di fronte all'albergo che ne porta il nome (dove per la cronaca ho alloggiato io, trovandomi tra l'altro benissimo: ve ne parlo qui), conduce in una quindicina di minuti all'Orto Botanico di Fondo, straordinario giardino panoramico con vista sulla valle realizzato dalla SAT (Società Alpinisti Tridentini) e visitabile gratuitamente tutti i giorni dell'anno.
Scorci dell'Orto Botanico di Fondo |
6) La Madonna Brusada e altri misteri
Meta di devoti in preghiera o di semplici appassionati di trekking, la Cappella della Madonna Brusada sorge al centro di una delle zone più tranquille ed incontaminate di tutta la valle: quella dei Pradiei. Un piccolo angolo di pace con vista mozzafiato sul vicino gruppo delle Maddalene, raggiungibile in circa mezz'ora percorrendo via Mazzini fino all'incrocio con la strada per Vasio e, una volta qui, incamminandosi lungo la splendida ciclabile che collega Fondo agli altri paesini dell'Alta Val di Non.
A vederla così, circondata da prati verdissimi e rilievi dal profilo ondulato, quella della Madonna Brusada sembrerebbe la classica cappellina di montagna costruita dagli abitanti locali per commemorare i propri defunti; in realtà, dietro alla sua costruzione, c'è una storia dai risvolti inquietanti che voglio raccontarvi.
Pare infatti che all'inizio del secolo scorso, nei pressi della croce che ancora oggi segna il confine tra il comune di Fondo e quello di Sarnonico, un giovane proveniente da un borgo vicino uccise a coltellate una ragazza che aveva rifiutato di concederglisi. Un evento tragico che scosse tantissimo i valligiani, che decisero di innalzare in prossimità del luogo del delitto prima un capitello dedicato alla Madonna di Piné, abbattuto per ben due volte forse proprio dai parenti dello stesso assassino, e poi una piccola cappella in legno andata distrutta in seguito ad un incendio, da cui il nome Brusada, ovvero bruciata, di quella attuale.
La ciclabile che collega Fondo a Sarnonico; sullo sfondo a sinistra, la microscopica (e seminascosta da un albero!) cappella della Madonna Brusada |
E se ciaspole, chiese, castelli, canyon, laghi e orti botanici non fossero ancora abbastanza per convincervi a prenotare una vacanza da queste parti, sappiate che a Fondo troverete anche: un Centro Informazioni pieno zeppo di mappe e dépliants della zona, un interessante museo dedicato al tema dell'acqua, un ufficio postale ed una banca nel caso in cui aveste necessità di prelevare soldi contanti (occhio soltanto agli orari di apertura/chiusura, molto più ravvicinati rispetto a quelli cui siamo abituati nelle grandi città), due distributori di benzina, e poi supermercati, caseifici, bar, negozietti tipici ed edicole sparpagliati qua e là per il paese, addirittura un cinema ed una biblioteca se si volesse ingannare il tempo durante una giornata di pioggia! Allora che dite, ce lo fate un pensierino? 😆
Si confermo: in Val di Non non ci sono solo meleti e la Melinda ma e´ anche un luogo dove fare tantissime passeggiate e ammirare castelli!
RispondiEliminaVerissimo! Ormai sono passati diversi anni dalla mia vacanza a Fondo, ma ne conservo ancora un bellissimo ricordo :-) La prossima volta che capito da quelle parti mi piacerebbe visitare anche i paesini lungo le sponde del Lago di Santa Giustina, soprattutto Cles e il suo castello... tu ci sei mai stata?
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EliminaRidicullous story there. What occurred after?
RispondiEliminaGood luck!
What do you mean with "ridiculous"? Sorry but I don't understand your comment :-(
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RispondiEliminaThank yyou for posting when you've got the opportunity, Guess
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