venerdì 5 agosto 2016

VAL DI FUNES: LA LIBERTÀ DI ANDARE DOVE VOGLIO

Se dovessi stilare una classifica delle località di montagna più belle visitate fino a questo momento, una delle primissime posizioni sarebbe occupata senza dubbio dalla Val di Funes, meravigliosa vallata altoatesina che ho avuto modo di esplorare in lungo e largo qualche estate fa e di cui oggi, dopo aver finalmente riordinato informazioni e foto su paesini da vedere, chiesette da scoprire e malghe da raggiungere, voglio iniziare a parlarvi in maniera un po' più approfondita.

Benvenuti in Val di Funes!

Lunga appena 24 km, la Val di Funes è una piccola valle laterale alla Valle Isarco che si estende dalla cittadina medievale di Chiusa sino alle pendici dell'appuntito gruppo delle Odle: una catena montuosa bellissima, imponente, selvaggia, che con la cima del Sass Rigais raggiunge i 3.000 metri d'altitudine costituendo, assieme al vicino gruppo del Puez, gran parte del territorio del Parco Naturale Puez-Odle

La strepitosa catena delle Odle vista dai pressi della chiesetta di Santa Maddalena

Patria di Reinhold Messner, che proprio all'ombra degli "aghi" (nella lingua ladina Odle si traduce così!) trascorse la sua infanzia e mosse i primi passi da alpinista, esistono diversi modi per raggiungere la Val di Funes:
in macchina, percorrendo l'A22 fino all'uscita Chiusa/Val Gardena e, una volta qui, seguendo le indicazioni per Bressanone e quindi per la valle (in alternativa, ma questo vale in realtà solo per chi viene da nord-est e vuole evitare l'autostrada, esiste una strada provinciale, la SP 29, in alcuni tratti anche abbastanza tortuosa e stretta, che collega il Passo delle Erbe a San Pietro, uno dei paesini valligiani);
in treno, raggiungendo con il regionale da Bolzano la stazione di Chiusa o quella di Bressanone e aspettando la coincidenza con la linea 340, comodissima linea di bus che in circa 20/30 minuti conduce da entrambe le città sino all'imbocco della valle, facendo poi sosta in ciascuna delle sue località (per conoscere orari e fermate esatte sia della linea 340 che del 339, altro bus che serve la valle, cliccate qui e scorrete la lista finché non trovate il numero che vi interessa).

Strade perfette e un'eccellente segnaletica ci aspettano in Val di Funes

Ma quali sono queste località? Inserito nell'elenco delle cosiddette "Alpin Pearls", associazione che raggruppa circa una trentina di borghi alpini che hanno fatto del rispetto per la natura e della mobilità dolce il punto di forza della propria offerta turistica, il comune di Funes è costituito non soltanto dai tre abitati di TisoSan Pietro e Santa Maddalena, ma anche dai villaggi di NaveSan GiacomoSan Valentino e Colle, talmente raccolti e ben collegati tra loro da poter essere visitati tutti, con calma, anche nel corso della stessa vacanza.

Piantina turistica della Val di Funes

Ecco dunque un facile itinerario che, partendo da Tiso e terminando a Santa Maddalena (rispettivamente la prima e l'ultima località della valle), vi guiderà alla scoperta di musei, chiesette e altri luoghi di interesse di ciascuno di questi paesini da cartolina, senza il bisogno di spostarvi in macchina ma semplicemente pedalando o camminando lungo i tanti e bei sentieri che li attraversano. Per comodità, ho suddiviso il percorso in due tappe, da Tiso a San Pietro e da San Pietro a Santa Maddalena, così che possiate scegliere voi se affrontarle entrambe in un'unica volta - sembra impossibile ma non lo è! - o dedicare una mezza giornata prima all'una e poi all'altra. Allora via, che l'esplorazione abbia inizio! 😉


Da Tiso a San Pietro

Oltrepassato il casello di Chiusa e risalita la forra boscosa che anticipa la caratteristica frazione di Gudon, conosciuta per ospitare un interessante Museo Etnografico e ben due castelli medievali (Castel Summersberg e Castel Koburg), a darci il benvenuto in Val di Funes è il borgo di Tiso (Teis in tedesco), delizioso agglomerato di casine fiorite e piccoli alberghi adagiato sulla sommità di un colle da cui godere di una vista unica sia sulla vicina Valle Isarco che sull'elegante città di Bressanone.

Panchina con vista su Tiso

Abitato fin dalla preistoria per via della sua favorevole posizione geografica e del clima mite che lo contraddistingue, il paese si sviluppa attorno alla bella chiesa dedicata al Sacro Cuore di Gesù, costruita in stile neogotico e sormontata da un fiammeggiante campanile a punta; poco più in là, affacciato su una soleggiata piazzetta a due passi dalla parrocchiale, sorge invece il Museo Mineralogico, minuscolo edificio al cui interno è custodita una sensazionale collezione di minerali e geodi provenienti da tutto l'arco alpino, raccolti in oltre trent'anni da Paul Fischnaller, intraprendente cercatore di cristalli che ancora oggi svolge il suo lavoro di guida accompagnando grandi e piccini alla ricerca di queste pietre meravigliose.

Una sala del Museo Mineralogico (© www.mineralienmuseum-teis.it)

Per gli appassionati di botanica, interessantissimi sono poi i tre percorsi didattici che, partendo dal retro del museo, conducono in massimo mezz'ora di cammino a luoghi che già dal nome sembrano usciti da un libro di fiabe, come la leggendaria Croce del Tempo, la curiosa Roccia Vibrante, il pacifico Mesner Lacke e lo storico Colle del Santo Sepolcro (per maggiori informazioni su lunghezza e tempi di percorrenza di ciascun sentiero, potete consultare questo link).

Da sinistra in senso orario: segnaletica bilingue dei percorsi didattici; il laghetto Mesner
www.gasthof-stern.com); la cappella sul colle del Santo Sepolcro (© Flickr)

Allontanandoci dal centro di Tiso e percorrendo la stretta stradina asfaltata che, superato il laghetto Mesner (sulle cui sponde è possibile fermarsi per una sosta), scende ripida verso il fondovalle, raggiungiamo in pochi minuti la località di Nave (Nafen), circondata da dolci colline ed ordinati vigneti sui quali svetta l'esile sagoma del campanile della chiesetta di San Bartolomeo.

Veduta di Nave (© Google Maps)

Rientrati a Tiso per la stessa via dell'andata, seguiamo stavolta il sentiero n° 11, per ritrovarci, dopo neppure 1 ora e mezza di cammino, nel cuore del grazioso abitato di San Valentino, caratterizzato da poche villette dai giardini curatissimi, qualche antico maso riconvertito in agriturismo ed una chiesa, dedicata per l'appunto a San Valentino, costruita agli inizi del 1300 ed impreziosita da vivaci affreschi databili tra XIV e XVI secolo.

La chiesetta di San Valentinowww.villnoess.com)

Visitata la chiesetta di San Valentino e imboccata la comoda mulattiera con inizio alle sue spalle, il percorso prosegue quindi alla volta di un altro gioiellino locale, situato in posizione solitaria e super panoramica ad un'altitudine di 1.265 metri: è la cinquecentesca chiesa di San Giacomo, unica attrazione di una frazione costituita esclusivamente da vecchie abitazioni in legno e moderni appartamenti per vacanze (anche se non li ho provati personalmente, ve ne segnalo tre che mi sembrano molto accoglienti: il Maso Unterpiskoihof, il Maso Oberpiskoihof e il Maso Gasleidhof).

Dall'alto in senso orario: stazione della Via Crucis in prossimità della chiesetta di San Giacomo;
omino barbuto intagliato nel legno; veduta dal basso dell'edificio

Partendo da qui e seguendo la strada asfaltata che si inoltra nel bosco, intervallata da capitelli lignei raffiguranti le varie stazioni della Via Crucis, ecco spuntare dopo appena 1,5 km, incorniciato da ripidi pendii boscosi e con sullo sfondo le aguzze cime delle Odle, l'idilliaco paesino di San Pietro, capoluogo valligiano nonché sede dell'associazione turistica locale (Tourismusverein).

Panorami idilliaci circondano il paesino di San Pietro

Da San Pietro a Santa Maddalena

Ubicato al centro esatto della valle, ad un'altitudine di 1.154 metri e poco meno di una decina di km dall'inizio del nostro itinerario, anche l'abitato di San Pietro è costituito per lo più da negozietti tipici ed edifici secolari - uno su tutti l'Hotel Kabis, in attività dal 1700! - raggruppati attorno alla parrocchiale intitolata ai SS. Pietro e Paolo, costruita appena duecento anni fa e considerata una delle più imponenti della diocesi di Bolzano-Bressanone.
Un po' più a fondovalle, nella borgata conosciuta col nome di Pizzago, ad attirare l'attenzione è invece la minuta cappella di San Michele, posizionata a pochi passi sia da uno dei ristoranti più costosi della zona (il famoso Pitzock dello chef Oskar Messner), sia dall'inizio del sentiero per la sorgente ferruginosa di Flitz, le cui acque, particolarmente ricche di sali minerali, sono da sempre ritenute curative.

Arrivo a San Pietro; al centro della foto, il campanile della parrocchiale

Tornati a San Pietro e imboccata la strada carrabile che si allontana dalla piazza del Municipio, ci ritroviamo in breve ad un bivio, e possiamo decidere se:
- svoltare a sinistra e percorrere il facile Sentiero panoramico (Panoramaweg) che collega il paese alla ridente frazione di Colle, dalla quale ammirare alcuni degli scorci più belli sulle Odle e su tutta la Val di Funes;
- svoltare a destra e, dopo aver oltrepassato un'edicola votiva eretta in memoria dell'epidemia di peste che nel 1300 decimò la popolazione locale, incamminarci alla volta di Santa Maddalena lungo il cosiddetto Sentiero del sole (Sonnseintenweg), comodo percorso per metà nel bosco e per metà su asfalto che in poco meno di una quarantina di minuti conduce all'imbocco dell'ultima località della valle.

Il cosiddetto "Sentiero del sole", bellissima passeggiata che collega Santa Maddalena a San Pietro

Situato ad un'altitudine di 1.213 metri, a pochissima distanza dalle Odle, che vi sembrerà di poter toccare con mano, e dal Parcheggio Waldschenke, da cui partono praticamente tutti i sentieri più belli in direzione delle malghe di Funes, il borgo di Santa Maddalena è senza dubbio la base ideale per chiunque voglia esplorare a piedi, senza il bisogno di spostarsi ogni volta in auto, uno fra i parchi più spettacolari ed incontaminati dell'intero arco alpino.

Scorcio di Santa Maddalena con le Odle a fare da sfondo

Incastonato in un panorama talmente bello da sembrare dipinto, il paese conta in tutto un piccolo supermercato (dove acquistare frutta, verdura, salumi e pane, ma anche souvenir gastronomici, cartoline, giornali e riviste), un negozio specializzato in abbigliamento sportivo, una fontanella di acqua potabile - l'unica che ho trovato in valle... quindi se doveste passare da queste parti prima di intraprendere una passeggiata, fatene scorta! - e due minuscole chiesetteuna antichissima, dedicata a Santa Maddalena e posizionata sulla sommità di una collina assieme alla vecchia scuola e alla canonica cinquecentesca, e una più moderna, costruita nel 1744 in onore di San Giovanni Nepomuceno e adagiata su un soffice prato a pochi metri metri di distanza da quella che un tempo era la residenza di caccia di una delle famiglie più conosciute del villaggio (e che oggi invece è un albergo).

La suggestiva chiesetta di Santa Maddalena nel cuore della Val di Funes

Trovandosi all'interno di un'area protetta dall'estensione superiore ai 10.000 ettari, di cose da fare nei dintorni di Santa Maddalena ce ne sono davvero tante.
Quello che vi consiglio io una volta visitato il suo piccolo centro storico, la cui esplorazione, per quanto approfondita, non vi ruberà più di una mezz'ora, è munirvi di una buona carta escursionistica, acquistabile presso l'Associazione Turistica o in uno dei supermercati locali (i più tecnologici possono in alternativa scaricare l'app Mytrails, che consente di consultare e salvare gratuitamente sul proprio cellulare qualsiasi tipo di mappa disponibile online!) ed avventurarvi alla scoperta dei numerosissimi sentieri che, partendo dalla piazza principale del paese, conducono sino alle pendici del caratteristico gruppo delle Odle, vero e proprio paradiso sia per per i patiti di alpinismo ed arrampicata che per i semplici appassionati di trekking o di Nordic Walking (un particolare tipo di camminata che si pratica utilizzando bastoni simili a quelli dello sci di fondo).

Abitazione tipica a Santa Maddalena

Prima di mettervi in marcia però, obbligatoria è una sosta al Centro Visite del Parco Naturale Puez-Odle, modernissimo edificio a forma di cubo che, pur stonando un po' con l'ambiente circostante, offre ai suoi visitatori non soltanto l'opportunità di fare incetta di dépliants e brochures sulla valle, utilissimi per stilare una lista dei luoghi da non perdere una volta qui, ma pure l'occasione di toccare con mano i diversi tipi di roccia che caratterizzano le montagne della zona e di partecipare ad interessanti laboratori creativi o escursioni guidate alla scoperta della flora e della fauna che ne popolano i versanti.

Il modernissimo Centro Visite del Parco Naturale Puez-Odle (© www.provincia.bz.it)

Così si conclude il nostro itinerario tra alcune delle bellezze storiche, artistiche e naturalistiche più interessanti della Val di Funes. Ma se questa strepitosa vallata altoatesina vi ha incuriosito e non vedete l'ora di saperne di più, rimanete sintonizzati perché ho ancora molto da raccontarvi... auf wiedersehen e a presto! 😄

Arrivederci dalla Val di Funes! (© Flickr)

QUALCHE INFORMAZIONE PRATICA:

Il Museo Mineralogico (Mineralienmuseum) si trova a Tiso (BZ) in Via Teiser 12, nello stesso edificio che ospita l'Associazione turistica del paese (Contatti: 0472/844522; teis@villnoess.info); è aperto dal 20 marzo al 6 novembre, dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 16.00, mentre il sabato e la domenica solo dalle 14.00 alle 17.00 (giorno di chiusura lunedì); il costo del biglietto è di 5 € per gli adulti e 2 € per i bambini dai 6 ai 15 anni (per maggiori informazioni su riduzioni, mostre speciali, laboratori e altre attività organizzate dal museo, chiamate il numero 0472/844522 o scrivete a info@mineralienmuseum-teis.it).

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Il Centro Visite del Parco Naturale Puez-Odle si trova a Santa Maddalena (BZ), in prossimità della scuola e del parco giochi del paese; è aperto tutto l'anno, ad eccezione che nei mesi di aprile e novembre, dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00 (nei mesi di luglio e agosto aperto anche la domenica) con ingresso libero. Per informazioni più dettagliate su laboratori a tema e visite guidate, contattate il numero 0472/842523 o scrivete a info.pg@provinz.bz.it.

6 commenti:

  1. Io e io marito abbiamo intenzione di visitare la Valle di Funes quest'estate. Qualche altro suggerimento per escursioni non troppo impegnative nel parco?

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    1. Ciao! La Val di Funes è un paradiso per gli amanti del trekking, avrete solo l'imbarazzo della scelta :-) Per cominciare ti consiglierei una bella passeggiata da Santa Maddalena, ultimo paese valligiano, alla Malga Zannes, punto di partenza di tantissime escursioni nel parco: si tratta di un'itinerario molto semplice, tutto nel bosco e con un dislivello di appena 400 metri. Volendo, è possibile raggiungere la malga anche in macchina e una volta qui decidere in quale direzione incamminarsi: rimanendo in tema malghe, le più belle e più facilmente avvicinabili sono per me la GampenAlm (circa 1 ora e 30 da Zannes) e la BroglesAlm (2 ore scarse partendo direttamente da Santa Maddalena, un po' meno da Zannes), entrambe con una vista invidiabile sulle Odle. Per le altre (Kaserill, Dussler, Geisler, Glatsch e Gschnagenhardtalm) servono fiato e buone gambe, ma con un po' di pazienza si arriva ovunque ;-) Spero di esserti stata utile, in caso contrario chiedi pure!

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  2. Si può raggiungere malfa zannes con furgone camperizzato?

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    1. Agnese ciao! Se la memoria non m'inganna sì, è possibile raggiungere Malga Zannes in furgone, tieni solo conto che la strada da/per Santa Maddalena è un po' stretta, quindi potresti avere qualche problema di manovra qualora incontrassi macchine che salgono/scendono in direzione opposta alla tua (parliamo sempre di stradine di montagna, nulla di così spaventoso!). A questo link, comunque, trovi maggiori informazioni riguardo prezzi e modalità d'accesso all'area parcheggio: https://www.villnoess.com/it/info/informazioni-varie/.
      Buona estate! :-)

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  3. Buongiorno, ci consiglia il Paesino di San Pietro e la valle in generale con un neonato di 2 mesi?

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    1. Buongiorno! :-) Come ho sottolineato più volte nel mio post, la Val di Funes è un vero paradiso a cielo aperto, sia per famiglie con bambini, sia per escursionisti solitari e appassionati di montagna. Senza volermi addentrare in discorsi che non mi competono, tuttavia, vi consiglio di chiedere un parere al vostro pediatra prima di organizzare un viaggio del genere, perché non vorrei fosse troppo "alta" per un bimbo così piccolo (sia il paesino di San Pietro che le altre località valligiane, infatti, sorgono tutte sopra i 1.000 metri di quota). Qualora decidiate di partire, comunque, sono a disposizione per qualsiasi tipo di dritta escursionistica. Buon fine settimana ;-)

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