Vi ho parlato, nel mio post precedente, di alcune brevi passeggiate imperdibili per chi decide di visitare l'Alta Val di Non scegliendo come base il suo delizioso capoluogo. Oggi voglio invece descrivervi tre itinerari un po' più lunghi e impegnativi, che ho avuto modo di testare personalmente durante la mia vacanza a Fondo e che vi consentiranno di raggiungere, partendo dalle sponde del verdissimo Lago Smeraldo ed inoltrandovi tra i fitti boschi di conifere che lo circondano, alcuni dei luoghi più incontaminati di questa meravigliosa valle.
Benvenuti al Lago Smeraldo! |
PERCORSO N°1: MALGA DI FONDO
(Lunghezza: 16 km; durata: 4 ore circa; dislivello: 500 m circa)
Come ogni valle trentina che si rispetti, anche la Val di Non è disseminata lungo tutto il suo territorio di piccole malghe circondate da montagne a perdita d'occhio, prati verdissimi e distese sterminate di alberi secolari. Pur avendone raggiunte diverse durante le mie escursioni in valle, però, di una in particolare conservo un ricordo speciale, ed è la Malga di Fondo.
Raggiungibile in poco più di due ore percorrendo il sentiero che dalle sponde del Lago Smeraldo si arrampica su per la montagna, la Malga di Fondo sorge ad un'altitudine di 1.488 metri e dista dal paese circa 8 km: otto faticosissimi e ripidissimi km di camminata nel bosco, durante i quali non incontrerete probabilmente anima viva (come d'altra parte è successo a me), ma che vi permetteranno di raggiungere un luogo dalla bellezza ancora intatta, una vera e propria oasi di tranquillità lontana da tutto e da tutti dove godere soltanto del silenzio e della quiete della natura.
Se poi una volta in cima foste indecisi sul da farsi, sappiate che oltre ad offrire, ma soltanto per quattro mesi l'anno, il classico servizio di ristorazione e la possibilità di acquistare i suoi ottimi prodotti caseari (non è invece purtroppo possibile pernottarvi, anche se sono sicura sarebbe un'esperienza indimenticabile), questa graziosa malga è anche il punto di partenza per tantissime escursioni nei dintorni, come quella al vicino Monte Macaion (1.866 m) o al fiabesco Lago di Tret (di cui parlerò tra pochissimo).
Due tratti del sentiero per raggiungere la malga e, in basso, una veduta da lontano dell'edificio |
PERCORSO N°2: LAGO E CASCATA DI TRET
(Per il lago: lunghezza: 5 km; durata: 2 ore; dislivello: 300 m circa.
Per la cascata: lunghezza: 2 km; durata: 30-40 minuti; dislivello: irrilevante)
Per la cascata: lunghezza: 2 km; durata: 30-40 minuti; dislivello: irrilevante)
Partendo dal Municipio di Fondo, e seguendo via San Martino prima e la Strada Statale 238 delle Palade poi, è possibile raggiungere in 5-10 minuti d'auto la piccola frazione di Tret (1.162 m s.l.m.), conosciuta e frequentata dagli abitanti dell'Alta Val di Non soprattutto per la sua vicinanza all'omonimo laghetto di montagna.
Situato ad un'altitudine di 1.604 metri ed appartenente al comune bolzanino di Senale - San Felice, il Lago di Tret o di Santa Maria si trova esattamente al confine tra Trentino ed Alto Adige ed è raggiungibile o, come detto poc'anzi, partendo dalla Malga di Fondo, o percorrendo il sentiero in salita che, dal piccolo parcheggio situato di fronte all'Albergo Scoiattolo, ben segnalato dal cartello Plaze di Tret (vedi foto in basso), conduce in poco meno di un'ora alle sue tranquille sponde.
Anche se ad una prima occhiata non si direbbe, il Lago di Tret è un bacino di origine artificiale, realizzato agli inizi del Novecento per scopi prettamente turistici. Profondo appena 4 metri, è costeggiato per tutto il suo perimetro da un comodo vialetto pianeggiante, intervallato soltanto da qualche panchina, un paio di tabelle informative elencanti le varie specie animali presenti nelle sue acque e, pensate un po', nessun cestino dei rifiuti: ci troviamo infatti in una zona di tutela paesaggistica, e l'invito è quello di riportare a valle (e non di gettare a terra o dietro agli alberi, sperando che nessuno se ne accorga!) cartacce o altri resti di un nostro eventuale pranzo/spuntino.
Fatto il giro del lago e percorsa a ritroso la strada dell'andata, non resta che mettersi in macchina e partire alla volta della spettacolare cascata di Tret.Il sentiero per il lago di Tret |
Esistono due sentieri per raggiungere la cascata, entrambi molto ben segnalati e con partenza da un piccolo spiazzale poco distante dall'Albergo Aurora: ma mentre il sentiero di destra termina in prossimità di un belvedere da cui è possibile ammirare l'immenso salto d'acqua dall'alto dei suoi 70 metri, quello di sinistra conduce, inoltrandosi nel bosco e scendendo almeno un centinaio di gradini, direttamente alla base della cascata, offrendo ai visitatori un colpo d'occhio davvero impressionante. Se avete abbastanza tempo, percorrete prima l'uno e poi l'altro: essendo un po' di corsa io ho optato per il più breve (ovvero il secondo), ma ripensandoci ora forse anche l'altro avrebbe meritato.
La spettacolare cascata di Tret |
PERCORSO N°3: IL BOSCO CERTIFICATO
(Lunghezza: 5 km; durata: 4 ore circa; dislivello: 250 m)
"Facile escursione che unisce il piacere della camminata alla scoperta del patrimonio ambientale e naturalistico della montagna".
Così è descritto, sul sito della Val di Non, il sentiero che dal Lago Smeraldo conduce in circa 2 ore e 30 di cammino alle famose Regole di Malosco, località situata a monte dei paesi di Ronzone e di Malosco nota per i suoi verdissimi prati e per la bellezza dei suoi panorami. In realtà, e ve ne accorgerete strada facendo, quello del Bosco Certificato è un percorso tutt'altro che semplice: bellissimo per carità, ma semplice proprio no (io ad esempio ci stavo lasciando ginocchia e polmoni). Ma vediamola nel dettaglio, questa facilissima escursione.
Uno dei 16 pannelli informativi dislocati lungo il sentiero del Bosco Certificato |
Inaugurato nel 2012 ed appartenente alla rete di sentieri didattici forestali promossa dalla Provincia Autonoma di Trento, il percorso si sviluppa totalmente nel bosco, per una lunghezza complessiva di 5 km ed un dislivello pari a 250 metri, e può essere intrapreso, partendo dall'Hotel Lago Smeraldo, o raggiungendo in macchina il cosiddetto Spiazzal del Legnam, o incamminandosi a piedi lungo la strada forestale con partenza in prossimità dalla pizzeria Al Folon.
Se la prima parte del tragitto si svolge in maniera abbastanza lineare, è superata la cosiddetta "zona umida" che arrivano i guai: da questo punto in poi, infatti, il sentiero si impenna letteralmente, arrampicandosi tra gli alberi con una pendenza discreta ma costante, fino a sbucare su un ampio e soleggiato pianoro (le cosiddette Regole) incastonato tra montagne non troppo alte e suggestivi boschi di conifere.
Particolarmente interessanti, lungo il percorso, i sedici pannelli informativi in legno illustranti non soltanto le varie particolarità naturalistiche della zona, come i larici centenari o gli abeti monumentali, ma pure alcuni degli aspetti fondamentali del rapporto fra bosco ed agricoltura: un'ottima scusa per fermarsi a riprendere fiato!
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