lunedì 6 novembre 2017

VOGLIO ANDARE A VIVERE A...
FIÈ ALLO SCILIAR!

Chi segue la mia pagina Facebook saprà già che, nelle prime due settimane di settembre, ho trascorso una bellissima vacanza a Fiè allo Sciliar, deliziosa località alpina adagiata alle pendici di una delle montagne simbolo dell'Alto Adige e situata praticamente alle spalle dell'Alpe di Siusi, punto di partenza privilegiato per alcune delle escursioni più affascinanti nel cuore del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio.
Avevo molti pregiudizi su questa zona, perché pensavo fosse troppo turistica, troppo affollata, troppo poco isolata e selvaggia rispetto alle destinazioni sperdute fra i monti che amo frequentare di solito. Mi è bastato però mettere un piede fuori dalla macchina, e ritrovarmi al cospetto di Sua Maestà lo Sciliar, per capire che sì, anche stavolta avevo fatto la scelta giusta. E oggi voglio raccontarvi perché.

Benvenuti a Fiè allo Sciliar!

Con Fiè allo Sciliar è stato amore a prima vista.
Non esagero se dico che, tra tutti i paesini di montagna visitati negli ultimi anni, forse soltanto qui, tra casette color pastello, giardini fioriti all'inverosimile e viuzze acciottolate, mi sono sentita veramente in pace con me stessa. Come se mi trovassi nel mio ambiente naturale, come se quei paesaggi facessero parte da sempre dei miei ricordi. Se dovessi spiegarlo con una frase estrapolata da un libro, userei senza dubbio questa, tratta da "Il ragazzo selvatico" di Paolo Cognetti:
"Solo lassù aveva lo spazio che gli serviva: sembrava appartenere alla montagna quanto un masso erratico o un larice secolare, cresciuto in mezzo a un pascolo, al sole e al vento."
Perché io, a Fiè allo Sciliar, mi sono sentita esattamente così.
Potevo dunque esimermi, stavolta più che mai, dallo stilare una bella lista di motivi per cui sarebbe fantastico trasferirsi a vivere quassù? Io per ora ne ho trovati 9 (ma solo perché non ho voluto esagerare!), a voi ne vengono in mente altri? 💚

Fiè allo Sciliar visto dalla stradina per il laghetto di Fiè

1) Per ammirare sfumature di verde da far invidia ad un pittore impressionista

Circondato da una cornice naturale unica, fatta di boschi, cime montuose e frutteti a perdita d'occhio, il comune di Fiè allo Sciliar sorge ad un'altitudine di circa 880 metri s.l.m. ed è il più basso tra i tre paesini situati ai piedi dell'Alpe di Siusi.
Composto in tutto da 14 frazioni, ottimamente collegate tra loro da una fitta rete sentieristica e da un'efficientissimo servizio di autobus di linea, ciò che rende speciale questa località non è tanto la sua invidiabile posizione geografica (ci troviamo infatti al centro di una delle aree vacanza più famose della provincia di Bolzano), quanto il verde accecante dei suoi prati, l'incredibile varietà cromatica dei fiori che decorano le sue villette, il profumo inebriante dei suoi alberi da frutto, la sensazione costante di trovarsi all'interno di un dipinto che il passeggiare per i suoi stretti vicoli riesce a trasmettere. Sarà che ho un debole per l'Alto Adige, ma ci credete se vi dico che raramente ho assistito ad un simile tripudio di colori?

Veduta di Fiè allo Sciliar con al centro la sua imponente parrocchiale

2) Per fare un tuffo nel Medioevo

Menzionato per la prima volta in un documento ufficiale risalente al IX secolo, come gran parte delle località disseminate alle pendici dell'Alpe di Siusi, anche Fiè allo Sciliar visse il suo periodo di maggiore splendore durante il Medioevo: fu infatti grazie alla figura del governatore Leonard von Völs (1458-1530), rappresentante più famoso della nobile famiglia dei Signori di Fié, che il paese raggiunse l'apice del potere e dello sviluppo, arricchendosi di edifici religiosi ed eleganti abitazioni ancora oggi ammirabili passeggiando per il suo ordinato centro storico.
Come l'Hotel Turm, magnifica residenza baronale utilizzata nel corso dei secoli prima come castello fortificato, poi come corte di giustizia ed infine come prigione, o il pittoresco Maso Zimmerlehen, sorta di piccolo castello situato lungo la strada per i laghetti di Fiè e risalente addirittura al XIV secolo, quando svolgeva la funzione di feudo tributario vescovile.

Dipinto murale nei pressi dello storico Hotel Turm

3) Per ripercorrere le orme di Oswald von Wolkenstein

Signore di Castelvecchio, menestrello presso la corte reale, diplomatico presso il Concilio di Costanza, compositore di canti polifonici, consigliere del re, cavaliere e prigioniero, viandante e pellegrino, bellicoso nemico del clero, membro dell'Ordine del Drago, nemico del principe: così amava definirsi Oswald von Wolkenstein, poliedrico personaggio vissuto a cavallo tra Trecento e Quattrocento attorno alla cui figura circolano tantissime leggende (alcune più veritiere, altre meno) e di cui non ci sono rimasti che un centinaio di canti, musicati dallo stesso autore, ed i ruderi di un vecchio castello, immerso nei boschi alle pendici dello Sciliar.
Proprio in onore di Oswald von Wolkenstein, cui è dedicato tra l'altro un facile sentiero ad anello con partenza dal parcheggio della cabinovia dell'Alpe di Siusi, i comuni di Fiè allo Sciliar, Siusi e Castelrotto organizzano ogni estate un'avvincente competizione equestre a squadre, con tanto di prove di abilità, percorsi ad ostacoli, cavalieri in abiti tradizionali e premiazione finale. Per saperne di più, potete consultare il sito ufficiale della cavalcata: https://www.ovwritt.com/it/.

Un momento della Cavalcata Oswald von Volkenstein (foto tratta dalla pagina Fb dell'evento)

4) Per visitare chiesette centenarie

Pur non essendo un paesino molto grande, Fiè allo Sciliar ospita tre chiesette veramente interessanti da visitare, che manderanno in visibilio chi come me nutre una passione sfegatata (leggasi anche ossessione) per questa tipologia di edifici.
Quella da cui vi consiglio di iniziare, in quanto situata nel cuore del centro abitato, è l'elegante Parrocchiale intitolata a Santa Maria Assunta, edificata tra il 1515 ed il 1570 per volontà di Leonard von Völs (il cui desiderio era innalzare un campanile che superasse in altezza quello del vicino abitato di Castelrotto) ed affiancata da una piccola cappella cimiteriale a due piani dedicata a San Michele al cui interno è stato allestito, a partire dai primi anni Ottanta, un interessante Museo Archeologico.
Allontanandoci di poco da qui, a fare capolino dalla cima di una collina frequentata sin dall'epoca preistorica è invece la graziosa chiesetta di San Pietro, menzionata per la prima volta nel 1371 (anche se le sue origini sembrano risalire ad almeno due secoli prima) e considerata uno degli edifici religiosi più antichi dell'Alpe di Siusi, mentre percorrendo la strada che collega Fiè alla frazione di Umes, imperdibile è una sosta alla chiesa dedicata ai SS. Margherita e Lorenzo, ricostruita nel 1500 sulle fondamenta di un preesistente santuario di epoca romanica.

La Parrocchiale di Santa Maria Assunta e la piccola cappella dedicata a San Michele

5) Per conoscere la secolare tradizione dei "bagni di fieno"

Tra tutte le usanze contadine tramandatesi in Alto Adige nel corso dei secoli, quella dei bagni di fieno è indiscutibilmente una delle più curiose di cui io abbia mai sentito parlare. Nonostante diverse località dell'arco alpino se ne siano nel tempo attribuite l'invenzione, soltanto Fiè allo Sciliar può vantare una tradizione ultracentenaria nell'impiego di questo trattamento, avendo dato vita ad un vero e proprio "turismo dei bagni di fieno" addirittura a partire dalla seconda metà dell'Ottocento.
Ma in cosa consistevano queste immersioni nel fieno e qual'era la loro utilità?
Come tramandatoci da alcune antiche cronache di viaggio, i primi ad accorgersi degli effetti benefici che questo genere di pratica aveva sul corpo umano furono dei semplici contadini impegnati nella falciatura sugli alpeggi dello Sciliar, che dopo una notte trascorsa sul fieno appena tagliato notarono come al loro risveglio tutti gli acciacchi e la stanchezza del giorno precedente fossero magicamente scomparsi.
A dimostrare l'efficacia terapeutica delle erbe alpine provenienti dai pascoli di alta montagna fu però, in anni più recenti, lo stimato medico altoatesino Josef Clara, grazie alle cui laute donazioni nacque il primo stabilimento termale, il moderno Hotel Hebaud, specializzato in bagni di fieno e altri trattamenti fisioterapici.

Come mostra questa bellissima foto scovata sul web, una volta tagliato il fieno veniva portato a
valle all'interno di sacchi caricati a bordo di carri trainati da cavalli, per essere distribuito ai vari
alberghi che avevano ottenuto la concessione per accogliere i "bagnanti" durante la stagione estiva

6) Per vedere dal vivo... la montagna dei Loacker!

Avete mai notato come su ogni confezione di Wafer Loacker sia raffigurata una montagna dall'inconfondibile profilo "schiacciato"? Ebbene, si tratta dello Sciliar (Schlern in tedesco), massiccio dolomitico ammirabile in tutta la sua maestosità da qualsiasi punto del centro di Fiè, caratterizzato da un vasto altopiano sommitale al fianco del quale svettano due ripide guglie rocciose, ribattezzate coi nomi di Punta Santner Punta Euringer in onore dei loro primi scalatori.
Cosa ha spinto un'azienda dolciaria di fama internazionale a scegliere proprio un gruppo montuoso italiano come simbolo dei suoi squisiti prodotti? Innanzitutto la vicinanza - parliamo di appena 20 km - tra lo Sciliar e Auna di Sotto, storica sede di uno degli stabilimenti principali del marchio, secondo poi la volontà di comunicare ai consumatori, attraverso l'immagine di un paesaggio incontaminato, la genuinità e la naturalezza delle materie prime utilizzate.

L'inconfondibile profilo "schiacciato" dello Sciliar; sulla sinistra, Punta Santner (2.414 m) e
Punta Euringer (2.394 m)

7) Per scoprire laghetti bellissimi dove nuotare e pescare all'ombra dello Sciliar

Porta d'accesso al paradiso escursionistico dell'Alpe di Siusi, raggiungibile da qui in appena 20 minuti d'auto, Fiè allo Sciliar rappresenta senza dubbio la meta ideale per qualsiasi appassionato di montagna, trekking e sport all'aria aperta.
Circondato da soffici prati disseminati di malghe, bellissimi masi e alberi da frutto, tra le attrazioni naturalistiche imperdibili nei dintorni del paese, una delle più frequentate in tutte le stagioni è però il laghetto di Fiè, meraviglioso specchio d'acqua d'origine alpina situato alle pendici dello Sciliar e conosciuto dagli abitanti locali come Völser Weiher. Attrezzato con pontili, bar, ristoranti, panchine dove prendere il sole e persino un servizio di noleggio barche, il laghetto sorge a poche centinaia di metri da un altro piccolo "stagno", denominato Huber Weiher e raggiungibile con una breve passeggiata partendo dal caratteristico Hotel Waldsee.
Altrettanto grazioso, seppur un po' più distante dal centro di Fiè allo Sciliar, è infine il lago di San Costantino (in tedesco Kostantiner Weiher), solitario bacino lacustre posizionato a metà strada tra la frazione di Sant'Antonio e la cittadina di Siusi, perfetto per gli amanti del silenzio e dei luoghi poco affollati.

Relax sulle sponde del laghetto superiore (in tedesco Huber Weiher)

8) Per immergersi nel magico mondo dell'Alpe di Siusi

Spiegare a chi non c'è mai stato l'atmosfera incantata che avvolge che l'Alpe di Siusi non è cosa facile. Si potrebbe cominciare descrivendone colori, profumi, panorami, per poi proseguire decantandone gli angoli più nascosti o gli scorci più suggestivi, ma sarebbe comunque limitativo: perché l'Alpe, come affettuosamente la chiama chi ci è nato, non è soltanto l'altopiano più esteso d'Europa... è pura poesia.
Un luogo dove la realtà si mescola alla leggenda, dove la natura si mostra nella sua veste migliore, dove il silenzio è più forte del rumore del vento, dove il tempo scorre così lento da sembrare quasi immobile, dove ogni stagione riserva sorprese e scenari più belli della precedente. Un luogo da vivere, scoprire, assaporare con assoluta lentezza, senza farsi prendere dalla foga di vedere tutto e subito. Perché solo quando vi ritroverete ad aver macinato decine di km senza quasi rendervene conto, potrete dire di aver conosciuto davvero l'Alpe... e non vedrete l'ora di tornarci.

Baite al cospetto dello Sciliar

9) Perché partendo da qui, è possibile raggiungere uno dei rifugi più antichi delle Dolomiti

Costruito e inaugurato nell'estate del 1885 per volontà dell'Alpenverein Südtirol, il Rifugio Bolzano (o Schlernhaus, per dirlo in tedesco) sorge nel mezzo del pianoro dello Sciliar, ad un'altitudine di 2.457 metri e all'esatto crocevia tra alcuni dei più bei sentieri escursionistici del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio.
Soprannominato "il castello fra le nuvole" per via della sua invidiabile posizione al cospetto delle imponenti cime di Latemar, Catinaccio, Sassopiatto, Sassolungo, Puez e Odle, arrivare quassù non è certamente una passeggiata di salute, ma esistono diversi modi per farlo, alcuni più brevi e alla portata di tutti (a patto, inutile specificarlo, che si abbia un minimo di confidenza con la montagna ed una discreta resistenza fisica), altri più impegnativi e riservati pertanto a camminatori esperti.
Partendo da Fiè allo Sciliar, ad esempio, è possibile raggiungere il rifugio in circa 5 ore e 30 di cammino e 1.600 metri di dislivello, mentre facendo iniziare l'escursione da Compaccio, stazione a monte della cabinovia dell'Alpe di Siusi, e percorrendo il cosiddetto "Sentiero dei turisti", i tempi di percorrenza si riducono addirittura a 3 ore e mezza. Qualunque strada voi scegliate comunque, quello a cui vi troverete di fronte una volta in cima è uno spettacolo difficile da descrivere a parole, uno straordinario balcone fatto di rocce, pascoli e dirupi dal quale godere di una vista mozzafiato sui prati e sulle vallate sottostanti. 

Il Rifugio Bolzano al sorgere del sole (immagine tratta dal libro "Dolomiti" di Sepp Schnürer)

2 commenti:

  1. Assolutamente d'accordo! Aggiungo un motivo: visitare Castel Pròsels(non trovo il tasto per giusto per la o) o Presule in italiano. Sono contenta di sapere che Fié è ancora come 30 anni fa quando l'ho visitata. Alloggiavamo in un albergo vicinissimo alla chiesa parrocchiale, e le prime due notti eravamo disturbati dal suono delle campane che scandivano le ore ed anche le mezzore, amplificate dalla copertura a "cipolla" del campanile. Poi ci siamo abituati, e, quando siamo partiti, abbiamo ricordato anche quei suoni con grande nostalgia, perché Fié, l'Alpe di Siusi, lo Sciliar sono luoghi magici!

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    1. Pensa, Betti, che io ero molto dubbiosa sul fatto di alloggiare proprio a Fiè (o Fié, non ho ancora capito come vada messo l'accento!), perché cercando informazioni su internet avevo letto pareri piuttosto discordanti sui vari paesini posizionati ai piedi dell'Alpe, e mi ero quasi rassegnata all'idea di ritrovarmi circondata da orde di turisti scalmanati e da bellissimi paesaggi naturali "rovinati" dalla mano dell'uomo. In realtà, una volta lì ho trovato solo tanta natura ad accogliermi e sono stata benissimo, motivo per il quale e ci tornerò e con l'occasione visiterò anche Castel Presule ;-)

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